BRAVA MANFREDONIA, MA PARLIAMO IL LINGUAGGIO DEL CALCIO ….
Bando alle polemiche e godiamoci la promozione del Manfredonia Calcio in serie C2. Chiunque, anche se ha seguito da lontano le ripetute affermazione della squadra, capisce che il successo conquistato dalla città ha un significato storico, della piccola storia, eppure di valore. Ho tante volte messo in evidenza che non sempre i comportamenti di questa città sono all’altezza del proprio passato. Ma quando c’è qualcosa di positivo da esaltare, vivaddio facciamolo. E non mi soffermerò sull’uso mercenario dei nostri eroi, che ci hanno portato nella serie superiore dando calci ad un pallone. Se si è raggiunto un risultato del genere non dobbiamo ringraziare solo le gambe dei calciatori ed il cervello dell’allenatore, ma soprattutto la capacità del gruppo dirigente, e del suo presidente, di creare un clima favorevole alla concordia e sollecitare la città, la quale spesso sembra non avere fiducia nelle proprie forze ed attende sostegni dall’esterno.
Per un volta, allora, uniamoci pure al coro, per gridare “Viva Manfredonia”. E non arrabbiamoci se l’amministrazione comunale ha voluto richiamare l’attenzione su di un fatto, calcistico sì, ma finalmente positivo, che dovrebbe trovare accomunati tutti i cittadini di questa meravigliosa e a volte contraddittoria città. Una comunità si conferma anche attraverso simili momenti, per quanto mondani e di svago. Non ha nemmeno tanta importanza giustificare l’evento con un interesse turistico e quindi commerciale. Mettere un punto fermo su quanto è avvenuto, significa aprire lo spiraglio ad altre occasioni che attendono, rendendo più attraente anche all’esterno l’immagine di Manfredonia, non sempre adeguatamente sostenuta dai suoi cittadini e dalle istituzioni.
Una preoccupazione, però. Le scritte che hanno, in pochi giorni, imbrattato i muri della città, sono un’avvisaglia che ci deve far riflettere. Dobbiamo evitare di animare turbolenze. Nel manifesto inneggiante alla vittoria sono convinto ci sia stato un refuso, però non è lecito concedersi leggerezze. Cerchiamo di non confondere il calcio, dall’inconfutabile valore sportivo, coi “calci per tutti”, di tutt’altro significato. Forse sono un po’ cavilloso ma, se non facciamo attenzione, la violenza è dietro l’angolo.